Birre Non Filtrate vs Birre Filtrate: quali sono le differenze?

Birra non filtrata o filtrata? Qual è meglio? Quali sono le differenze sia in termini di produzione sia per sapore e aspetto? Cercheremo di rispondere a queste domande nel corso dell’articolo.

Birre Non Filtrate vs Birre Filtrate: le differenze

Le birre non filtrate sono quasi sempre artigianali e vengono realizzate in piccoli birrifici privi di macchinari e strumentazioni sofisticate. Di conseguenza si tratta di prodotto in cui al primo posto viene messa l’attenzione e la pratica manuale dell’operatore, con un particolare occhio di riguardo al passato e alle tradizioni.

Infatti i birrifici artigianali producono la birra seguendo le antiche ricette e applicando le metodiche di fabbricazione di una volta, dando vita a prodotti sempre diversi e originali. Alla vista appaiono torbide, con un sapore corposo e deciso. 

Al contrario, gli impianti industriali attuali, seguendo una serie di misure tecnologiche, standardizzano il prodotto finale, producendo birre filtrate e pastorizzate dal gusto e dalle caratteristiche omogenee e costanti, apprezzate da diverse tipologie di consumatore.

Inoltre le birre filtrate, essendo state sottoposte al processo di filtrazione, perdono gran parte delle proprietà nutritive e organolettiche originarie. Sicuramente alla vista appaiono più limpide, ma è preferibile un sapore genuino e sano o una birra bella a vedersi, ma insapore e preconfezionata?

La tecnica produttiva delle birre non filtrate

Con i termini birre non filtrate e non pastorizzate si vogliono indicare due precise tecniche produttive impiegate nella fabbricazione di prodotti artigianali. Tuttavia siccome spesso vengono sfruttati a livello di marketing come elemento valorizzante è importante che si conosca il reale significato di ambo i termini.

La birra non pastorizzata

La pastorizzazione è un trattamento di riscaldamento che permette disattivare gli enzimi e di distruggere i microrganismi residui all’interno della birra.

Nei birrifici industriali, una volta terminata la fermentazione secondaria si passa a praticare la pastorizzazione così da allungare la conservazione della birra. É possibile svolgerla in due modi:

  • tramite un processo su birra sfusa prima dell’imbottigliamento e in condizioni isobariche  (a pressione controllata) per evitare così la perdita della spuma;
  • dopo l’imbottigliamento (anche nel caso di birre rifermentate in bottiglia).

Al contrario le birre non pastorizzate non prevedono tale processo e sono più adatte a produzioni a limitata distribuzione, con una conservazione minore e in condizioni più stringenti rispetto alle versioni pastorizzate.

La birra non filtrata

Invece con il termine birra non filtrata si intende la bevanda che non è stata sottoposta al processo di filtrazione. Si tratta di un metodo di separazione fisico-meccanico usato per dividere le fasi solide dal liquido in cui sono disperse.

L’iter di produzione della birra viene impiegato per separare i depositi dei lieviti che sono all’interno della bevanda dopo la fermentazione secondaria. É chiaro che la fermentazione non può avvenire nelle birre rifermentate in bottiglia, poiché non vengono stappate fino al momento del consumo.

Le birre non fermentate si presentano quindi come bevande ricche di cellule di lievito, che vanno incontro a lisi, apportando sentori di crosta di pane. A livello visivo la birra è torbida e può esserci anche un piccola quantità di deposito sul fondo del contenitore, elemento di assoluta normalità.